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la costituzione della comunità e l'edificazione del tempio


1850 – Viene riconosciuta dalla Tavola Valdese la costituzione di una comunità a Pinerolo.  Essa viene affidata al Comitato di evangelizzazione. Va ricordato che dopo la concessione dei diritti civili e con l’inizio della predicazione in Italia, la Chiesa valdese si era data una nuova struttura, con la Tavola che amministrava le chiese delle Valli ed un ‘Comitato di evangelizzazione’ che si prendeva cura di tutte le altre comunità che andavano sorgendo sul territorio nazionale. I membri di chiesa di Pinerolo a quel momento erano circa 150. Iniziarono a riunirsi per il culto nella casa detta di Sant’Elena (oggi Oasi di Sant’Agostino), di proprietà della famiglia Monnet. Come primo pastore fu inviato il giovane Giovanni Daniele Rivoir. Quando gli fu notificata la costituzione della chiesa il sindaco Giuseppe Giosserano rispose:  Non ho che da applaudire alla determinazione dell’onorevole Tavola Valdese di aver provveduto un servizio religioso pubblico regolare per le persone protestanti di Pinerolo...  aggiungendo che, come autorità di pubblica sicurezza, avrebbe vegliato a che le riunioni non fossero troublées, ossia ‘disturbate’. Il passo successivo sarà quello di erigere il Tempio. 

1855 – Grazie al contributo di amici stranieri tra i quali lo statunitense James Lenox, viene acquistato il terreno a sud della pubblica passeggiata detta Rondò, tra la via vicinale detta dei battitori a ponente e la nuova piazza Mercato del Bestiame a levante, terreno in parte proprietà Collino, parte proprietà comunale. La posa della prima pietra del Tempio, avvenuta con una cerimonia solenne il 3 dicembre diede la stura ad una delle ultime fortissime polemiche da parte del giornale clericale conservatore torinese L’Armonia della religione con la civiltà che, in un articolo intitolato Il tempio barbetto a Pinerolo, scriveva:  

Quello che ci addolora è di vedere un municipio dare solenne testimonianza di adesione all’eresia, concorrendo con gli eretici nel più patente segno di un culto pubblico, quale è l’erezione di un tempio eretico. Questo si chiama liberalismo, tolleranza, libertà dei culti, separazione della Chiesa dallo stato ... Ora questo è un gabbar il mondo ... Questo significa vero ateismo, perché chi professa tutte le religioni non ne professa alcuna.  

A questo tuttavia rispose il giornale liberale La specola delle Alpi che prese le difese dell’operato dell’amministrazione comunale terminando con le parole: Noi saremo cattolici , ma a modo nostro, non a modo Armonia. 

1860 – Il 29 giugno si ha l’inaugurazione del Tempio. Il progetto originario subì diversi rimaneggiamenti: dapprima l’edificio doveva presentarsi con uno ‘stile ornato’ e con due campanili, ma esso fu via via modificato fino ad assumere l’aspetto attuale, più dimesso. Non conosciamo i motivi dei mutamenti ma è probabile che fossero dovuti alle pressioni delle autorità governative torinesi, preoccupate della notevole opposizione cattolica. La stessa situazione si ripeterà dieci anni più tardi per la costruzione del tempio di Perrero, dove la concessione del permesso sarà subordinata alla condizione che l’edificio non avesse l’aspetto di una chiesa. A Pinerolo, in modo particolare va segnalato il fatto che il locale di culto dovette essere collocato al primo piano mentre al pian terreno erano ospitate le scuole, che rimasero in attività fino al 1911. L'aspetto del tempo, assai poco simile a quello di un edificio religioso lasciò perplessi molti osservatori sia di parte comunale sia di parte valdese e parve giustificare il nomignolo di comode renversée (comò rovesciato) presto assegnatogli ironicamente dagli stessi valdesi. All’ultimo piano si trovava l’alloggio del pastore. L’ingresso era laterale, lungo un muro, in modo tale che dalla via principale risultasse meno evidente che si tratta di un locale di culto diverso da quelli cattolici. 

1886 – Su richiesta della comunità e con il pieno sostegno della Tavola (mentre il Comitato di evangelizzazione oppose qualche resistenza), il Sinodo accoglie la Chiesa di Pinerolo come parrocchia. Questo fatto fu reso possibile anche dalle generose donazioni di alcune persone fra cui va ricordata in modo particolare la famiglia Long, ancora oggi ricordata da una lapide nei locali della Chiesa. L’atto n. 19 del Sinodo di quell’anno recita:

Il Sinodo, accettando con gioia la domanda proveniente dalla Congregazione di Pinerolo in data 5 luglio scorso, presentata e raccomandata dalla Venerabile Tavola, considerando il fatto che questa Congregazione è giunta ad assicurare i 4/5 dello stipendio del suo futuro pastore e si è impegnata a provvedere per ciò che manca alla sua copertura completa, come la copertura di tutte le spese di culto, la accetta come nuova parrocchia. I locali di Pinerolo, che appartengono alla Chiesa Valdese, sono affidati alla parrocchia per servire sia all’opera di edificazione dei membri di chiesa che per l’opera di evangelizzazione nella città.

[5 - continua]